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Stanno arrivando le prime “lettere dal fronte” e oggi ve ne propongo una firmata dallo pseudonimo “Nestore”, il quale ci scrive dopo aver letto “Singolare o plurale?”.
Le riunioni
Una parte degli inviti sono fatti perché “altrimenti si offendono”, una parte per condividere la rogna e magari trovare un pollo a cui dare la colpa se le cose vanno male o prendersi il merito se vanno bene (“Ho chiamato io la riunione”).
All’ora fissata non c’è mai nessuno e quindi bisogna cominciare a chiamare al telefono gli invitati.
Tu che arrivi puntuale (perché sei ammalato di puntualità) stai lì a perdere il tuo tempo e poi vieni quasi colpevolizzato perché i ritardatari “hanno da fare”.
Tu invece sei puntuale non perché organizzi il tuo tempo, ma perché non hai niente da fare.
Ma non ci si domanda quanto costiamo all’ora alla nostra ditta? Siamo tutti persone con un costo piuttosto elevato….
Io amo le riunioni in due o tre alla macchina del caffè o in corridoio. Brevi, solo con chi serve ed efficaci.
Poi una barca di slide per mostrare cosa? Che sei stato bravo a fare le animazioni?
E giù dati sopra dati, tabelle, database, grafici. Il tutto per giustificare una decisione.
Io sono convinto di due cose:
1. se ho bisogno di sapere quanto è lungo un muro, in molti casi è molto più utile avere subito la risposta “10 metri/10 metri e mezzo”, piuttosto che “10,12946597859 metri” dopo due mesi.
2. I bravi manager prendono le decisioni “di pancia” (ragionando e sfruttando la propria esperienza, ovviamente).
Tutti sono capaci di decidere con tutti i dati possibili ed immaginabili a disposizione, ma avuti con costi esorbitanti.
Poi manca la capacità di dire “ho sbagliato”.
Se proprio salta fuori di chi è stato l’errore, si perde un mare di tempo in spiegazioni e giustificazioni.
Ma non è meglio utilizzare il tempo per trovare il modo di risolvere l’errore?
Il vecchio detto “chi non fa niente non sbaglia” è sempre valido.
E ricordiamoci che il mondo è cresciuto con gli errori.
Basta solo saperne fare tesoro.
Manuale Operativo risponde
Caro Nestore, tutti noi ti ringraziamo per le sagge parole che così efficacemente raccontano lo scenario in cui lavori e dove giustamente ti chiedi: “Ma si domandano quanto costiamo?”.
Da quanto racconti sembrerebbe proprio di no, ma potrebbero scoprirlo quando a fine anno tireranno le somme e rimarrà la strada forzata dei tagli al personale.
Magari tu sarai uno di quelli tagliati, data l’incidenza del tuo stipendio mal speso per come ti stanno mal utilizzando, e a causa della loro inaccorta gestione perderebbero una persona che usa la testa e si fa domande, quindi un notevole valore.
Magari succederà e magari quella sarà la tua opportunità per trovare un imprenditore coraggioso, in cerca di persone che sanno ragionare con la propria testa, o un manager capace di confrontarsi con l’intelligenza, il quale sa che le macchine si possono comprare ma il talento bisogna scoprirlo, attrarlo e nutrirlo.
È impegnativo certo, infatti pochi ci riescono.
Un abbraccio e scrivici ancora.
massimo@manualeoperativo.com
Photo by Goodwin